Pillole di A.T.: Le Carezze

“La carezza perciò serve come unità fondamentale dell’azione sociale. Uno scambio di carezze costituisce una transazione, unità del rapporto sociale” (E. Berne)

Un concetto a me caro dell’Analisi Transazionale è quello delle carezze, o riconoscimenti. Cosa sono? A cosa servono?

Probabilmente stamani entrando in ufficio avete incontrato un vostro collega e vi siete salutati, “Buongiorno, come va?” “Buongiorno, tutto bene, te?”: ecco già questo è uno scambio di carezze. È la dimostrazione che l’altro si è accorto di noi!

Berne parla di fame di stimoli, che è il bisogno di essere stimolati fisicamente e mentalmente sin dalla nascita. Da neonati abbiamo bisogno di essere coccolati ed accuditi, tenuti al caldo, che qualcuno fattivamente si prenda cura di noi, abbiamo bisogno di qualcuno che ci “pensi” e che interagisca con noi, crescendo questo bisogno e desiderio di ricevere riconoscimenti da parte degli altri rimane, cambiano le modalità di scambio delle carezze.

Le carezze sono divise in:

  • verbali e non verbali
  • positive e negative
  • condizionate o incondizionate
  • vediamo si fare un po’ di chiarezza..

se ricevo un complimento, un attestato di stima per qualcosa che ho fatto, io ne sarò contenta, perché qualcuno si è accorto di me e del mio lavoro e mi ha riconosciuto ciò che ho fatto ed in più mi dice che gli è piaciuto. Questa è una carezza verbale positiva. Dopo una presentazione del mio lavoro posso ricevere anche un bel sorriso o un applauso. Questa è una carezza non verbale positiva. Se compro un regalo e la persona che lo riceve mi dice seria che è veramente brutto e che vuole cambiarlo, io sarò delusa e triste. Questa è una carezza verbale negativaSe parlo di un mio problema ad un amico e lui sbuffa, allora questa è una carezza non verbale negativa.

Un ulteriore distinzione che viene fatta è  distinguere se ricevo un riconoscimento che si riferisce alla propria persona (incondizionato) o subordinata a qualcosa che facciamo (condizionata)

Quindi si potrebbe pensare che è meglio niente, l’indifferenza delle persone che mi circondano, piuttosto che le critiche; invece non è così! Come diceva Aristotele siamo “animali sociali”, senza uno scambio, positivo o negativo, con l’altro noi non possiamo vivere!