Il Contratto Con il Paziente


Uno dei principi fondamentali dell’Analisi Transazionale è il contratto, che viene utilizzato all’interno della relazione terapeutica affinché il paziente si senta parte attiva nel processo di cambiamento. Può essere cambiato e riformulato più volte.

Nella nostra terapia utilizzeremo questo strumento.

Eric Berne, il fondatore della disciplina lo definisce così:

“Il contratto è un esplicito impegno bilaterale per un ben definito corso di azione”

Secondo Claude Steiner un buon contratto deve possedere quattro requisiti:

  • Consenso reciproco: il contratto deriva dalla contrattazione degli obiettivi da parte del paziente e del terapeuta. Nessuno dei due può imporli all’altro a priori.
  • Remunerazione valida: all’inizio della terapia si specifica il costo e le modalità di pagamento delle sedute.
  • Competenza: tutt’e due, paziente e terapeuta devono avere le competenze per ottemperare al contratto. Il paziente deve essere in grado di capire il contratto e avere le risorse per portarlo a termine. Il terapeuta deve possedere le competenze atte ad agevolare il cambiamento richiesto.
  • Obiettivo legale: è ovviamente richiesta una aderenza alle leggi e ai principi etici del proprio ordine professionale.

Il contratto così strutturato sottolinea un assunto fondamentale dell’A.T. “ognuno è ok”, quindi ci muoviamo su un piano di parità, poiché non può un altro (in questo caso il terapeuta) decidere per un altro (il paziente), ognuno è responsabile delle proprie azioni e deve essere pronto a subirne anche le conseguenze. Il terapeuta può indicare cosa c’è di disfunzionale e contribuire al cambiamento richiesto. Il terapeuta ha un proprio sistema di riferimento, che può differire da quello del  paziente, il contratto permette allora di esplicitare ciò, senza diventare un persecutore che impone, né decidendo per lui cosa è meglio e fare il salvatore.

In termini pratici il contratto deve essere:

ESPRESSO POSITIVAMENTE

Il contratto deve essere espresso in termini positivi, perché i “contratti per smettere” non funzionano mai nel lungo periodo, il perché è legato anche alla visualizzazione, non si può immaginare di non fare qualcosa. Ad esempio non posso non immaginare un coniglio rosa, posso però immaginare un prato e non visualizzare al suo interno un coniglio rosa.

Inoltre l’A.T. fornisce un altro buon motivo per non stipulare “contratti per smettere”. Il problema che ci viene portato in terapia può essere un elemento di copione deciso dal "bambino", il quale lo ritiene necessario per veder soddisfatti i propri bisogni, nel momento in cui gli viene chiesto di rinunciarvi, senza mostrare i benefit che ne otterrà, perché dovrebbe farlo?

Mostrando invece tutto ciò che di positivo si può ottenere e indicando la strada migliore per raggiungerlo, allora il "bambino" può decidere di procedere in quella direzione, con la consapevolezza che i suoi bisogni verranno soddisfatti.

RAGGIUNGIBILE

L’obiettivo deve essere raggiungibile fisicamente e psicologicamente dal paziente, per evitare di fare un passo più lungo della gamba che porterà a frustrazione e delusione.

SPECIFICO E OSSERVABILE

Deve essere facilmente osservabile se l’obiettivo è stato raggiunto oppure no e non possono essere troppo generici, sennò l’obiettivo non sarà mai possibile raggiungerlo, muovendosi in campo troppo vasto non si vedrà arrivare mai la risoluzione perché non ve ne può essere una sola.

SICURO

Va valutata sia la sicurezza fisica, che l’adeguatezza sociale del contratto. Stipulato con "l’adulto" e con la cooperazione del "bambino libero". Il contratto deve avere dei contenuti scelti "dall’adulto", ma allo stesso tempo deve accogliere e soddisfare i bisogni del "bambino libero".

COSTO

Il contratto richiede un costo, quello del cambiamento, può essere solo monetario, ma può anche dover affrontare la paura del cambiamento.


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